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Gentili utenti,
sono in procinto di aprire una partita iva per regolamentare il mio lavoro da webmaster... Ho dei dubbi, però, sulla categoria specifica da scegliere per aprire la partita iva.
faccio una premessa: sono già un lavoratore dipendente e con la mia attività di webmaster non penso che andrò oltre i 15.000 euro annui... forse anche meno.
Vengo alla domanda: che tipo di partita iva mi conviene aprire? Avevo pensato alla Ditta Individuale in regime dei "minimi", ma con che categoria?
La mia ulteriore domanda è questa: devo registrarmi alla Camera di Commercio?
Ho letto che alcuni webmaster lo hanno fatto... Altri invece, avendo aperto la partita iva come "consulenti multimediali" non hanno avuto la necessità di iscriversi alla Camera di Commercio...
Qui - sul sito della camera di commercio di torino - dicono che il consulente multimediale non ha l'obbligo di iscriversi alla camera di commercio:
http://www.to.camcom.it/Page/t08/view_html?idp=7623
Voi che ne pensate? Ma il consulente multimediale, essendo un "consulente", può "creare" siti web? Non dovrebbe fare solo lavoro di consulenza?
grazie mille a quanti saprammo chiarirmi un po' le idee... Grazie!
PG
Non in linea
io credo che tutto dipende dal codice attività con cui si apre la partita iva.......
Il problema è che con i nuovi codici, l'attività pura e vera di un web designer è considerata dalle camere di commercio come attività artigiane. Aprendo con altro codice , es. come consulente informatico e multimediale,sorge il problema se si può operare come web designer.
x Jack : perchè fino a 13000€ conviene iscriversi come libero professionista? A quanto ammonta l'inps per i liberi professionisti? So che per gli artigiani sono circa 3000€ annui anche se con reddito 0
Non in linea
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Ciao,
dopo aver dato un'occhiata a cos'è di preciso una prestazione occasionale, parliamo dell'inizio di una attività.
Le professioni informatiche sono tra le poche rimaste nelle quali è ancora possibile scegliere se aprire la p.iva come libero professionista oppure come azienda (ditta individuale). Nel tuo caso il libero professionista è probabilimente la scelta migliore.
Regime dei contribuenti minimi
Se prevedi di guadagnare meno di 30.000 euro lordi all'anno, ti conviene in ogni caso molto probabilmente scegliere il cosiddetto regime di "contribuenti minimi" (sopra tali cifre la questione si complica poichè c'è la questione degli studi di settore che modifica l'imposizione fiscale, e in più c'è l'IVA, quindi ogni caso diventa un po' a sé).
Di imposte paghi il 20% sull'imponibile, e i calcoli da fare sono quindi più semplici.
I prezzi che farai saranno esenti IVA (senza IVA - cosa da indicare in fattura).
Non dovrai tenere libri contabili: l'unica cosa da conservare sono le fatture.
Differenza tra libero professionista e ditta individuale
Ciò detto, la scelta tra libero professionista e ditta individuale artigiana non riguarda quindi le imposte (se scegli il regime dei contribuenti minimi, in entrambi i casi pagherai comunque il 20%), bensì i contributi previdenziali:
A) Nel caso del libero professionista paghi il 20% sul guadagno lordo annuale.
B) Nel caso della ditta artigiana, invece, fino a circa 14.200 euro lordi annuali paghi circa 2'800 euro, per quanto eccede la cifra paghi il 20%.
Le soglie sono riferite all'anno 2009 (ogni anno vengono rinegoziate in peggio) ed è comunque meglio chiedere conferma a un commercialista di eventuali cambi (frequenti).
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Qualche esempio concreto ipodizzando di guadagnare 15000 euro all'anno:
Libero professionista
15'000 euro (guadagno lordo annuale) - 20% (contributi previdenziali) = 12'000 euro (imponibile). Ai 12.000 euro andrà quindi tolto il 20% di imposte (12.000 - 20% = 9600 euro lordi).
In tasca rimangono: 9600 euro.
Ditta individuale artigiana
Fino ai 14.200 euro paghi un fisso di 2800 euro di contributi previdenziali; e sui 1200 euro restanti (15.000 - 13.800) paghi il 20%.
15'000 euro - 3800 euro - 240 euro = 10960 euro (imponibile). Dall'imponibile di 10960 euro va tolto infine il 20% di imposte e l'INAIL (circa 100 euro annui).
In tasca ti rimangono: 9500 euro circa.
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Ipotizzando quindi un guadagno di circa 15.000 euro lordi, anche aderendo al regime dei contribuenti minimi, la differenza è minima. Perciò affinché convenga scegliere la ditta individuale anziché il libero professionista, è necessario guadagnare più di circa 15'000 euro.
La "fregatura" degli artigiani (ma anche il vantaggio se si guadagna più di 15'000) è proprio data dal fatto che fino a 13.800 euro si paga un fisso di 3'800 euro: perciò se per esempio guadagni 6.000 euro in un anno anziché 13.800, paghi comunque 3.800 euro di contributi previdenziali.
Un tempo essere artigiano conveniva di più, poiché le soglie erano più vantaggiose. Oggi invece anche guadagnando più di 15'000 euro lordi annuali, la differenza non è molto significativa, mentre è ancora abbastanza decisiva qualora si guadagni meno: nel qual caso conviene il libero professionista (ma spesso di poco).
In tutti i casi, se decidi di essere libero professionista devi:
- aprire la partita IVA
- iscriverti alla gestione separata dell'INPS
Se decidi di aprere la ditta individuale con attività prevalente quella di sviluppo siti web:
- aprire la partita IVA
- iscriverti al registro delle imprese
- iscriverti all'albo artigiani
- iscriverti all'INPS artigiani
- iscriverti all'INAIL
Se decidi di aprere la ditta individuale con attività prevalente invece quella di consulente:
- aprire la partita IVA
- iscriverti al registro delle imprese
- iscrizione INPS commercianti (settore: terziario)
Cose che puoi far fare tutte dal commercialista, ovviamente.
Il commercialista
In tutti i casi, metti sempre in conto anche 300-600 euro annuali di commercialista (a seconda se fai fare solo la dichiarazione dei redditi o tutta la contabilità, numero di fatture, ecc.). Il colloquio iniziale per decidere cosa fare e per calcolare quanto si dovrà spendere di norma è gratuito (e se non lo è, scegli un altro commercialista).
I codici
Se scegli la ditta individuale, consulta la tabella dei codici attività "Ateco". Nel tuo caso, probabilmente possono andare bene questi due codici:
- Codice: 63.12.00; Descrizione: "Portali web" (pag. 33 del PDF).
- Codice: 74.10.21; Descrizione: "Attività dei disegnatori grafici di pagine web" (pag. 33 del PDF).
Se lo desideri, puoi scegliere anche più di un codice. Una delle attività però deve essere indicata come quella "prevalente", ossia quella che concretamente procura la maggior parte degli introiti.
Camera di commercio
Riguardo la Camera di Commercio: sì, la ditta individuale artigiana deve iscriversi, si occuperà di ciò il commercialista, comunque.
In caso di crediti
L'artigiano gode di prelazione sui crediti di aziende in fallimento. Ovvero: se una ditta in fallimento ti deve 10'000 euro, dopo i dipendenti di norma verrà saldato ciò che si deve a te (o almeno una parte) prima degli altri creditori.
Lavorare per enti pubblici
Qualunque sia la tua scelta, tieni conto infine di un particolare che può essere discriminante: se prevedi di avere come clienti anche Enti pubblici e non sei laureato, devi necessariamente scegliere la ditta individuale (questo perché la Finanziaria 2008 ha introdotto l'obbligo di possesso della laurea per chi lavora con le pubbliche amministrazioni: obbligo che si applica alle "persone" - e quindi ai liberi professionisti - ma ovviamente non alle "aziende" - le ditte individuali -).
Gestione dei clienti
Beh, per quello c'è Oscon.
Buona fortuna!
J
Oscon: il facsimile di contratto e prestazione occasionale!
Non in linea
Jack, innanzitutto grazie per la completezza della risposta: le tue spiegazioni sono puntuali e preziose.
Un unico dubbio mi rimane: mi dici che ci si può quindi iscrivere sia come liberi professionisti che come ditta individuale. Bene. Io, prevedendo di guadagnare sotto i 15.000 euro, sarei intenzionato ad aprire la partita iva come libero professionista senza iscrivermi alla camera di commercio e con la gestione de''inps separata.
Ecco la domanda: come libero professionista, è vero che potrei iscrivermi solo come "consulente multimediale"?
Un commercialista che ho interpellato mi ha detto che se scegliessi un altro codice (per la mia partita iva) non potrei registrarmi come libero professionista... E' vero questo?
Se ciò fosse vero, e io, per evitare di iscrivermi alla camera di commercio e per avere la gestione inps separata, decidessi di adottare il codice corrispondente al "consulente multimediale", potrei, poi, realizzare siti web?
Come "consulente" potrei rilasciare fattura per la realizzazione di un sito web? Il consulente, può fare siti? O può solo fare consulenze?
Ovviamente se tu dovessi chiarirmi che potrei aprire partita iva con qualunque codice e al contempo registrarmi come libero professionista, tutto questo problema non ci sarebbe... Ma il mio commercialista mi ha detto che per aprire partita iva come libero professionista, l'unica è quella di adottare il codice di "consulente", ma ho paura che poi io non possa rilasciare fatture per la realizzazione di siti web, essendo la realizzazione dei siti web la mia principale attività...
Grazie ancora!
Ultima modifica di paperogiallo74 (1 Feb 2010 11:19:30)
Non in linea
Come consulente puoi sviluppare siti web poichè si tratta di frutto della tua attività intellettuale. Se poi sei di torino direi che il sito che tu stessi linki te lo conferma a pieno (sono loro che devono darti la conferma in questi casi).
Considera che l'interpretazione di cosa sia e di cosa possa fare un consulente è molto variabile, la stessa definizione di libero professionista lo è: vedi questo interessante articolo sull'argomento.
J
Oscon: il facsimile di contratto e prestazione occasionale!
Non in linea
Come consulente puoi sviluppare siti web poichè si tratta di frutto della tua attività intellettuale. Se poi sei di torino direi che il sito che tu stessi linki te lo conferma a pieno (sono loro che devono darti la conferma in questi casi).
Considera che l'interpretazione di cosa sia e di cosa possa fare un consulente è molto variabile, la stessa definizione di libero professionista lo è: vedi questo interessante articolo sull'argomento.
J
Grazie Jack. :-)
Non in linea
Ciao a tutti,
mi inserisco nella discussione. Ho letto anche io pareri discordanti circa la possibilità di realizzare software e/o siti web come libero professionista. I più (tra cui vari commercialisti) sostengono che ciò sia possibile, in quanto esistono due differenti studi di settori a riguardo: uno per i liberi professionisti (TK27U) e uno per le imprese (UG66U). In entrambi gli studi di settore è preente il codice 62.01.00 (Produzione di software non connesso all'edizione). La scelta tra libera professione e imprese dovrebbe essere dettata più che altro da come è impostata l'attività, ad esempio dall'entità degli investimenti. Anche se nel regime dei contribuenti non ci sono gli studi di settore, questa considerazione dovrebbe comunque restare valida. Non sono un commercialista, è solo una mia opinione.
Un'unica precisazione: l'aliquota INPS da versare come professionista (gestione separata) è del 17% se si è già iscritti a una forma previdenziale obbligatoria (dipendenti). Altrimenti è un vero è proprio salasso (26,72%).
Ciao.
Non in linea
ciao alcuni commercialisti consigliano questa per iniziare (regime agevolato): avete un parere su cosa sia "meglio" per i piccoli professionisti del web?
Non in linea
tutto quello che è agevolato è buono !
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ciao a tutti
mi chiamo Roberto e questo è il mio primo post. Volevo farvi subito una domanda, perchè devo immediatamente chiudere la partita iva che ho aperto il 3 gennaio per cambio di lavoro (avrò un regolare contratto). Cercherò di essere il più sintetico possibile.
Come detto poco più su, il 3 gennaio ho aperto la partita iva con il regime agevolato (per la prima volta) e la mia attività rientra tra quelle di consulenza tecnica.
Dopo che mi verrà inviato il secondo stipendio, ho già incaricato il mio commercialista di chiudere la partita iva, mi interessa però avere anche altri pareri. Ho racimolato in questi due mesi di attività 5400 euro lordi. Quanto, di questi soldi, alla fine rimarranno nelle mie tasche? Io banalmente ho sottratto il 47% a questi 5400, pensando quindi che saranno miei 2800 euro. Quindi gli altri 2600 dovrò versarli a fine anno in tasse. In linea di massima il mio calcolo è corretto?
Un'altra domanda, sperando non sia stupida. Nelle mie fatture ho indicato ovviamente il mio attuale codice iban, però vorrei tenere questo conto anche per il prossimo lavoro. Una volta che verrà chiusa la partita iva, potrò adoperare questo conto tranquillamente senza correre il rischio di vedere i soldi del nuovo lavoro anch'essi tassati?
spero di essere stato il più chiaro possibile.
grazie
Roberto
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Mi spiace per la lentezza ma vedo solo ora il messaggio,
Ho racimolato in questi due mesi di attività 5400 euro lordi. Quanto, di questi soldi, alla fine rimarranno nelle mie tasche? Io banalmente ho sottratto il 47% a questi 5400, pensando quindi che saranno miei 2800 euro. Quindi gli altri 2600 dovrò versarli a fine anno in tasse. In linea di massima il mio calcolo è corretto?
All'incirca. Un poco meno ad occhio direi. Ti sarebbe nettamente convenuta la prestazione occasionale, ma la cifra è comunque interessante, specie se è un primo lavoro.
Nelle mie fatture ho indicato ovviamente il mio attuale codice iban, però vorrei tenere questo conto anche per il prossimo lavoro. Una volta che verrà chiusa la partita iva, potrò adoperare questo conto tranquillamente senza correre il rischio di vedere i soldi del nuovo lavoro anch'essi tassati?
Beh, se avrai un contratto a tempo indeterminato sarai dipendente. La partita Iva sarà chiusa e le imposte cambieranno quadro. Se si tratta di un conto aziendale, tuttavia, la questione è differente.
J
Oscon: il facsimile di contratto e prestazione occasionale!
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Beh, se avrai un contratto a tempo indeterminato sarai dipendente. La partita Iva sarà chiusa e le imposte cambieranno quadro.
Se si tratta di un conto aziendale, tuttavia, la questione è differente.
Come funziona allora se il conto è aziendale?
Non in linea
ciao!
lo scorso anno ho chiuso la p.iva a contribuenti minimi perche' in 3 anni l'ho usata solo 2 volte per una azienda che poi e' fallita e solo lo scorso anno ho ricevuto il 40% (500 euro!!) o meno di quello che mi spettava.
Ora potrei avere un piccolo lavoro extra di circa 350 euro. Pero' devo fare una rivevuta.
Da notare che la ricevuta la devo fare a un cliente straniero (Svedese).
Pensavo ad una fattura con ritenuta d'acconto del 20%, quella classica. Ma come funzione con una ditta straniera? essa dovra' versare il 20% allo stato italiano? io dovro' versarlo?
Ogni consiglio info mi sara' utilissimo, sul sito dell'AdE non spiegano NIENTE o quasi
Grazie!!
Come funziona allora se il conto e' aziendale?
Un conto aziendale è intestato a un'azienda e viene usato per l'appunto dall'azienda e per la sua contabilità. Se l'azienda non esiste più...
Pensavo ad una fattura con ritenuta d'acconto del 20%, quella classica. Ma come funzione con una ditta straniera? essa dovra' versare il 20% allo stato italiano? io dovro' versarlo?
Effettui una ricevuta (non fattura) inclusiva del 20%. In caso di dichiarazione dei redditi indichi l'introito (nel modello L se non vado errato) pagando le rispettive imposte. Dipende però anche da cosa dice la CDI (convenzione di doppia imposizione) con la Svezia e se ci sono quindi altri adempimenti in loco. A fondo ricevuta, viste le normative recenti, aggiungi comunque la dicitura:
I compensi indicati sono fuori dal campo di applicazione IVA e non sono pertanto assoggettati ad IVA ai sensi dell'art. 1 del D.P.R. 633/1972 e successive modifiche ed integrazioni.
Possibilmente in doppia lingua. Per sicurezza comunque chiederei al tuo commercialista per il caso specifico, c'è molta incertezza su queste questioni, e ciascuno sfortunatamente dà la sua interpretazione.
J
Oscon: il facsimile di contratto e prestazione occasionale!
Non in linea
Salve, forse non sa, è cosa di un solo mese, ma è bene che la gente lo sapesse, che ora l'imposta è scesa dal 20 al 5%
IL REGIME FISCALE AGEVOLATO PER LE NUOVE ATTIVITÀ
Chi inizia una nuova attività può beneficiare di un ulteriore regime fiscale agevolato previsto per le persone fisiche ed imprese familiari che avviano una nuova attività imprenditoriale o di lavoro autonomo. Si applica per il primo periodo d'imposta e i due Articolo 27 -Art. 27 Regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilita'
In vigore dal 6 luglio 2011
1. Per favorire la costituzione di nuove imprese da parte di giovani ovvero di coloro che perdono il lavoro e, inoltre,
per favorire la costituzione di nuove imprese, gli attuali regimi forfettari sono riformati e concentrati in funzione di
questi obiettivi. Conseguentemente, a partire dal 1 gennaio 2012, il regime di cui all'articolo 1, commi da 96 a 117,
della legge 24 dicembre 2007, n. 244, si applica, per il periodo d'imposta in cui l'attivita' e' iniziata e per i quattro
successivi, esclusivamente alle persone fisiche: a) che intraprendono un'attivita' d'impresa, arte o professione; b)
che l'hanno intrapresa successivamente al 31 dicembre 2007. L'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi e delle
addizionali regionali e comunali prevista dal comma 105 dell'articolo 1 della legge n. 244 del 24 dicembre 2007
e' ridotta al 5 per cento.
Fonte . Agenzia delle entrate