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Buongiorno,
nel marzo 2016 fui nominato amministratore unico di una società in concordato con continuità aziendale, poi fallita nel 2018.
In sede di nomina l'assemblea stabilì un compenso mensile "al netto di imposte e tasse" ( come risulta dal libro verbali ).
Mesi fa il curatore mi ha liquidato i compensi detraendo la ritenuta d'acconto del 23% ignorando le mie rimostranze.
Successivamente mi ha inviato la Certificazione Unica relativa al compenso erogato.
Pensate che posso avere speranza di ottenere il maltolto ?
Grazie per l'attenzione prestata.
L.Diodoro
Il problema nasce dall'equivoco che si crea quando si concorda il compenso. Il compenso, per non avere dubbi, dovrebbe essere sempre pattuito con frasi tipo "in tasca". Se pattuisco 100 e non aggiungo nulla, significa sempre con accessori. Però questo vuol dire che quando mi pagano, devono detrarre le tasse come sostituti di imposta. E' sempre meglio chiarirsi prima usando espressioni "soldi in tasca", "cifra in mano" o espressioni che tolgano ogni dubbio sul fatto che quello è l'importo da consegnare al netto di tutto. Se si usa l'espressione "al netto" non si ha certezza.
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